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... doniamo la speranza di ricominciare ...

Luglio 2021

Lo sport in Ruanda, più che altrove nel Continente Africano, è strumento di pace tra le comunità. Correre insieme verso il traguardo, inseguire un pallone e segnare il goal della vittoria, saltare gli ostacoli sulla pista e nella vita.

Quanti valori sono racchiusi nello sport, quale strumento di crescita umana e di condivisione sociale: solidarietà, lealtà, rispetto delle regole e dell’avversario. Ecco perché proprio nell’attività sportiva viene intravista l’opportunità di costruire una società più giusta e meno violenta. All’interno della Cité abbiamo da sempre portato avanti questa politica costruendo campi da calcio, da pallavolo e da pallacanestro per dare ai nostri ragazzi, che un giorno saranno degli adulti con delle responsabilità, la possibilità di rompere quelle barriere culturali e religiose alla base di ogni divisione tra comunità

Giugno 2021

Una popolazione con accesso all’educazione è il futuro di una nazione. Il livello di felicità è basato su indicatori quali l’empatia, la compassione, la libertà, la generosità, l’onestà, la salute, l‘aspettativa di vita, il reddito e, appunto, l’istruzione.

In Ruanda tanto è cambiato negli ultimi anni, e in meglio, ma molto resta ancora da fare. Il Paese ha bisogno di una popolazione forte, sana, che sia in grado di studiare e che possa contribuire con l’intelligenza e la resilienza ad affrontare la vita vera, quella che richiede sforzi sovrumani per servire gli altri.

Marzo 2021

Quante storie potremmo raccontare su alcuni dei nostri ragazzi che, diventati grandi, hanno trovato la loro strada nella vita!

Le difficoltà non sono state poche, e molti lottano ancora per trovare il loro posto nella società ruandese, ma noi abbiamo fornito loro almeno i mezzi per cogliere le opportunità che la vita può offrire. Potremmo parlarvi di Cédric, che, dopo aver completato gli studi in agronomia, lavora come dirigente in un locale a Butare.

Maggio 2021

Lo scorso anno è ricorso il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II la cui figura, come tutti ormai ben saprete, è profondamente legata alla Cité di Nazareth.

Egli la volle per accogliere gli orfani del genocidio del 1994. Avevamo previsto delle celebrazioni in Italia e in Polonia, ma purtroppo abbiamo dovuto annullarle a causa della pandemia da Covid-19. Una delegazione di giovani ospiti della Cité sarebbe stata accolta in Italia e ricevuta in udienza da Papa Francesco.

Febbraio 2021

Lo scorso anno vi abbiamo informati del progetto del nuovo dormitorio, pensato per accogliere ragazze che vivono situazioni di estrema povertà, precarietà, sfruttamento e spesso anche di abbandono. Siamo lieti di informarvi che l’opera è stata completata nei tempi previsti.

Nella foto grande, la posa della prima pietra, nel luglio 2019, alla presenza del Vescovo S.E. Mons. Smaragde Mbonyintege e della Direttrice Suor Drocella.

Aprile 2021

Nel nostro vocabolario ci sono parole bellissime e “accompagnamento” credo sia una di queste. Essa restituisce molto bene il senso del nostro “esserci” come volontari. Seguire i nostri ragazzi e le nostre ragazze, accompagnarli nel loro cammino, seppure per brevissimi tratti, riscalda il cuore. Lo scorso agosto saremmo dovuti andare in missione, come accade ogni anno.

Gennaio 2021

Nei Vangeli leggiamo che Gesù istruisce i suoi apostoli per inviarli in missione. Essi devono essere pronti a donare quanto hanno ricevuto.

La generosità missionaria, il dono di se stessi, del proprio tempo, dei propri servizi, diviene possibile solamente quando ci accorgiamo che tutto quello che siamo e abbiamo, compresa la nostra vita, è un dono.

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