Back to Top

... doniamo la speranza di ricominciare ...

Settembre 2024

Nel settembre 2023 abbiamo ripreso anche la consuetudine del ritiro spirituale annuale nella Parrocchia S. Anna, ritiro inteso sia come momento di riavvicinamento al Signore sia come confronto tra i membri del Consiglio Direttivo e i volontari su come proseguire il cammino dell’Associazione.

Il ritiro spirituale è lo strumento che ci permette di avere “un incontro personale” con Gesù Cristo. Purtroppo, oggigiorno, c'è la tendenza subdola, e nondimeno fatale, a ridurre la vita cristiana a delle cose, invece di comprendere che essa è espressione di un rapporto tra due persone. È un cristianesimo dominato da meccanismi, e non più una vita vissuta con Gesù. Certo, s'insegnano e si apprendono princìpi etici.

E non mancano riflessioni su come perfezionare i nostri matrimoni, come educare i figli e come vincere l'ira, la paura, l'orgoglio, e così via discorrendo. Il nostro cristianesimo è dunque soltanto una raccolta di buoni princìpi che conducono a una vita più felice? Non sarà mai questo agli occhi di Gesù Cristo! Gesù definisce la vita eterna come un rapporto: “Questa è la vita eterna: che conoscano Te, il solo vero Dio, e Colui che Tu hai mandato, Gesù Cristo”. (Giovanni 17:3).

Cambio numero telefonico

 CARI AMICI DELLA NOLITE TIMERE ONLUS, CON LA PRESENTE COMUNICAZIONE DESIDERIAMO INFORMARVI CHE DAL 15 MARZO U.S. IL NOSTRO NUOVO CONTATTO TELEFONICO È 327 3276737. L’INDIRIZZO E-MAIL RESTA INVARIATO ED È, LO RICORDIAMO, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il Papa all’associazione «Nolite Timere»

Dando speranza ai bambini del Rwanda dopo il terribile genocidio

Donare la speranza di ricominciare ai «numerosi orfani provocati dal terribile genocidio che si scatenò in Rwanda nel 1994». Questa la missione dell’associazione «Nolite Timere» i cui membri Papa Francesco ha ricevuto stamane, sabato 27 gennaio, nella Sala Clementina, in occasione del venticinquesimo anniversario di fondazione. Ecco il saluto rivolto loro dal Pontefice.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Saluto voi tutti che da Giugliano e da altre località siete giunti di buon mattino in Vaticano per questo incontro. Sono venuto a sapere che c’è stato un incidente e che ancora devono arrivare due bus: salutateli da parte mia. Vi do il benvenuto nel venticinquesimo anniversario di fondazione della vostra Associazione, nata a beneficio dei bambini della Cité des Jeunes Nazareth a Mbare, in Rwanda, per iniziativa di S.E. Monsignor Salvatore Pennacchio — ne fai di cose tu! —, allora Nunzio Apostolico in quel Paese, e del compianto Parroco don Tommaso Cuciniello.

Fu San Giovanni Paolo II a patrocinare questa iniziativa, a favore dei numerosi orfani provocati dal terribile genocidio che si scatenò in Rwanda nel 1994. Ah quel genocidio! Era terribile, terribile. Non bi sogna dimenticarlo mai, per non ricadere.

Il vostro slogan dice: «Doniamo la speranza di ricominciare!». Ricominciare. È molto bello, ed è bello che l’abbiate vissuto in modo concreto, accogliendo alla Cité centinaia di bambini e, con l’adozione a distanza, provvedendo i mezzi per il loro sostentamento e per la loro formazione scolastica e religiosa. In proposito, un grazie va anche alla Congregazione delle Suore Bize ramariya e ai Sacerdoti della Diocesi di Kabgayi, al cui Ve scovo rivolgo il mio saluto.

Pagina 1 di 9

Questo sito utilizza i cookie per migliorare servizi e esperienza dei lettori. Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Info Cookies