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... doniamo la speranza di ricominciare ...

Settembre 2023

La storia della nascita dell’Associazione Nolite Timere inizia col giorno della mia consacrazione episcopale ricevuta dalle mani del Santo Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1999 nella Basilica di San Pietro. Un giorno che è impresso nel mio grato ricordo al Signore e di quanti parteciparono a Roma a quell’evento. Amici e parenti mi inviarono doni generosi che misi da parte per la Missione in Ruanda. Un Paese che allora si trovava in un periodo di emergenza dopo i dolorosi avvenimenti del genocidio del 1994. Tra le prime visite che realizzai da Nunzio in Ruanda vi fu quella alla “Cité des Jeunes Nazareth” a Mbare, ancora in costruzione. Pertanto, pensai di destinare i doni ricevuti per l’ordinazione a tale opera. Il compianto don Tommaso Cuciniello, parroco di Sant’Anna, mio indimenticabile fratello nel sacerdozio, accolse con entusiasmo il progetto delle adozioni a distanza per i bambini orfani che arrivavano alla Cité.

Così, con il supporto di alcuni amici, fondammo la Nolite Timere onlus per sostenere i bambini della Cité Nazareth. Da allora sono trascorsi 20 anni! Il 7 settembre 2022 ho elevato il ringraziamento al Signore per il dono dei 70 anni, invitando  quanti hanno partecipato al compleanno a lasciare non doni, ma un contributo per la Nolite Timere.

S.E. Mons. Salvatore Pennacchio,
Fondatore

Agosto 2023

Faccio parte dell’Associazione Nolite Timere da qualche anno come volontaria e sono davvero grata per la possibilità che mi è stata data. “Solidarietà” è una parola che sentiamo spesso di questi tempi, ma non va data per scontata. La si deve imparare già da piccoli, insieme all’empatia e alla comprensione degli altri. Essere solidali significa essere altruisti, disposti ad aiutare gli altri nei momenti di difficoltà senza chiedere nulla in cambio. Ci sono molti modi per esprimere la nostra solidarietà e tra questi c’è l’adozione a distanza, precisamente ciò di cui si occupa l’Associazione Nolite Timere onlus da molti anni.

Basta veramente poco per prenderci cura dei nostri ragazzi e, per chi proprio non può permettersi una donazione economica, ma vuole ugualmente contribuire a fare del bene, può donare una parte del proprio tempo e della propria energia vitale ai nostri ragazzi diventando un volontario. Se facciamo questo, però, non dobbiamo aspettarci nessuna ricompensa, ma solo la soddisfazione di aver aiutato, poiché tutti hanno il diritto di vivere dignitosamente. E’ l’educazione alla solidarietà che contribuisce a renderci dei veri cittadini del mondo.

Margherita Iodice, volontaria

Febbraio 2023

Fui contattato circa 15 anni fa, precisamente nel 2007, da S.E. Mons. Salvatore Pennacchio, mio amico di infanzia e di ginnasio, insieme al compianto don Tommaso Cuciniello, allo scopo di dare un piccolo contributo operativo all’Associazione Nolite Timere.
Accettai con entusiasmo tale invito e da subito cercai di mettere a disposizione la mia esperienza di ex bancario per migliorare l’organizzazione della struttura. Qualche tempo dopo, cominciai a frequentare la sede dell’associazione e ad incontrare i tanti volontari che condividevano il mio stesso entusiasmo e proponevano iniziative volte ad incrementare il numero dei sostenitori e dei benefattori, indispensabili per la prosecuzione dell’attività e per il raggiungimento dello scopo sociale.
Come in tutti i campi, e quindi anche nelle associazioni di volontariato, non sono mancati momenti di difficoltà che, fortunatamente, sono stati superati grazieal confronto continuo tra i volontari e i membri del Consiglio Direttivo. Dopo tanti anni, sono felice di aver potuto, e di  poter continuare a dare, il mio modesto contributo ad una così nobile causa. 

Dr. Enzo Mautone
membro del Consiglio Direttivo

Luglio 2023

Con il passar degli anni ho imparato a conoscere i ragazzi ospiti della Cité des Jeunes Nazareth uno ad uno, e ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa dentro. Anche se non trovo le parole per spiegarlo, so solo che la sera, quando sono a letto, il mio pensiero corre a loro e mi addormento felice. Tutte le volte che ho visitato la Cité, mi sono sentita in ogni istante a casa mia, non ho mai pensato un momento di voler tornare alla mia vera casa, MAI! Ricordo, in particolare, il giorno del rientro dalla
mia prima missione. Mi sentivo in preda a mille emozioni! Stavo percorrendo la stessa strada che mi aveva portato in quella splendida città, ma qualcosa era cambiato: c’erano sempre le persone che camminavano a piedi per strada, i bambini che tornavano da scuola, il traffico, la gente che ti salutava … ma perché allora ero triste se tutto era uguale? Perché la stessa strada che mi aveva condotto lì con tanta felicità, questa volta mi stava conducendo a casa.

Con un nodo alla gola, tra me e me pensavo: “come farò a raccontare a tutti questa esperienza?”. Raccontarla non è come viverla, non si provano le stesse emozioni. Allora pensai: “vorrei prestare i miei occhi a tutti quelli che mi chiederanno com’è
andata, così da far vivere loro quello che ho vissuto io, momento dopo momento, emozione dopo emozione”. 

Francesca Pirozzi, volontaria
missioni 2008, 2012 e 2014

Gennaio 2023

Vorrei parlarvi dell’importanza delle missioni che ogni anno organizziamo in Ruanda nel periodo compreso tra luglio ed agosto. Di solito siamo in tre, ciascuno con un compito ben preciso e tutti con tanti buoni propositi e voglia di fare. Il compito principale è quello di raccogliere quante più informazioni possibili sui bambini e sulla vita all’interno della Cité des Jeunes Nazareth; poi, cosa non meno importante, cerchiamo di dare nuova linfa vitale al rapporto con i nostri giovani ospiti, con gli insegnanti e con le assistenti sociali. A turno, ci
occupiamo di immortalare i momenti più significativi della nostra permanenza con foto che saranno poi pubblicate nel calendario dell’anno successivo, in modo che tutti i nostri sostenitori e benefattori possano essere partecipi di queste straordinarie esperienze.
Gestiamo anche la distribuzione dei materiali scolastici, sportivi e di gioco che raccogliamo in Italia, invitiamo i bambini a scrivere lettere per i rispettivi sostenitori. Il nostro soggiorno non è fatto, però, solo di “doveri”. Infatti, non sono rare le occasioni in cui intratteniamo i nostri ragazzi con tornei sportivi e giochi. Non è possibile esprimere a parole quello che
le nostre missioni lasciano dentro di noi, sono emozioni indescrivibili. Speriamo di poter tornare presto a riabbracciare i nostri ragazzi!
Rita Pennacchio, Segretaria esecutiva

Marzo 2023

Quando mi fu proposto di recarmi per un periodo di volontariato in Ruanda, ne fui subito entusiasta, si trattava di qualcosa di veramente nuovo. Entusiasmo non tradito, perché l’Africa ti rimane veramente nel cuore. Con Rita arrivammo a Kigali il pomeriggio del 17 agosto del 2012 e ad attenderci all’aeroporto c’erano Suor Delphine, Madre Superiora dell’Istituto F. Smaldone, e Suor Fatima della Nunziatura Apostolica. Dopo il pranzo all’Istituto e una breve sosta in Nunziatura, in serata giungemmo alla Cité di Nazareth.
Finalmente ero nel posto di cui avevo sentito parlare per mesi, di cui avevo visto tante foto. La cosa che non riuscirò mai a dimenticare è sicuramente l’entusiasmo con cui fummo accolti, il calore, l’affetto dei bambini e la commozione dei più grandi. Fin dall’arrivo in quello splendido Paese, lungo la strada che ci portava alla Cité, la mia impressione fu di trovarmi in un posto completamente diverso da come me lo ero immaginato. Diverso sicuramente per i suoi paesaggi, per le colline di un verde intenso, che nonostante il prolungato periodo di siccità, ti lasciano affascinata. Conserverò sempre nel mio cuore il ricordo di quella meravigliosa esperienza!

Teresa Moio,
volontaria missioni 2010 e 2012

Dicembre 2022

Nella foto grande e in quella piccola in basso a destra, il pellegrinaggio organizzato a Lourdes da S.E. Mons. Pennacchio nel settembre del 2009 con alcuni amici e volontari della Nolite Timere.

Ricordiamo le parole di San Giovanni Paolo II sui pellegrinaggi e sull'essere pellegrini:
“I pellegrinaggi sono una costante nella storia delle religioni. Anche il Cristianesimo ha fatto propria questa pratica rispondente al bisogno di trovare uno spazio religioso là dove il divino si è manifestato. Ogni pellegrinaggio è un memoriale del mistero dell'Incarnazione e della Redenzione. E se molti santuari furono dedicati a Maria, è perché l'umile Vergine di Nazareth ha generato, per opera dello Spirito Santo, lo stesso Figlio di Dio, Salvatore universale; e perché il suo ruolo è sempre quello di presentare, alle generazioni che si succedono, il Cristo "ricco di misericordia".

Il nostro augurio è quello che, una volta liberi dalla pandemia, ne si possa organizzare un altro, un percorso che possa rafforzare la nostra fede per sostenerci nel cammino della nostra vita.

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