Back to Top

... doniamo la speranza di ricominciare ...

Luglio 2023

Con il passar degli anni ho imparato a conoscere i ragazzi ospiti della Cité des Jeunes Nazareth uno ad uno, e ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa dentro. Anche se non trovo le parole per spiegarlo, so solo che la sera, quando sono a letto, il mio pensiero corre a loro e mi addormento felice. Tutte le volte che ho visitato la Cité, mi sono sentita in ogni istante a casa mia, non ho mai pensato un momento di voler tornare alla mia vera casa, MAI! Ricordo, in particolare, il giorno del rientro dalla
mia prima missione. Mi sentivo in preda a mille emozioni! Stavo percorrendo la stessa strada che mi aveva portato in quella splendida città, ma qualcosa era cambiato: c’erano sempre le persone che camminavano a piedi per strada, i bambini che tornavano da scuola, il traffico, la gente che ti salutava … ma perché allora ero triste se tutto era uguale? Perché la stessa strada che mi aveva condotto lì con tanta felicità, questa volta mi stava conducendo a casa.

Con un nodo alla gola, tra me e me pensavo: “come farò a raccontare a tutti questa esperienza?”. Raccontarla non è come viverla, non si provano le stesse emozioni. Allora pensai: “vorrei prestare i miei occhi a tutti quelli che mi chiederanno com’è
andata, così da far vivere loro quello che ho vissuto io, momento dopo momento, emozione dopo emozione”. 

Francesca Pirozzi, volontaria
missioni 2008, 2012 e 2014

Marzo 2023

Quando mi fu proposto di recarmi per un periodo di volontariato in Ruanda, ne fui subito entusiasta, si trattava di qualcosa di veramente nuovo. Entusiasmo non tradito, perché l’Africa ti rimane veramente nel cuore. Con Rita arrivammo a Kigali il pomeriggio del 17 agosto del 2012 e ad attenderci all’aeroporto c’erano Suor Delphine, Madre Superiora dell’Istituto F. Smaldone, e Suor Fatima della Nunziatura Apostolica. Dopo il pranzo all’Istituto e una breve sosta in Nunziatura, in serata giungemmo alla Cité di Nazareth.
Finalmente ero nel posto di cui avevo sentito parlare per mesi, di cui avevo visto tante foto. La cosa che non riuscirò mai a dimenticare è sicuramente l’entusiasmo con cui fummo accolti, il calore, l’affetto dei bambini e la commozione dei più grandi. Fin dall’arrivo in quello splendido Paese, lungo la strada che ci portava alla Cité, la mia impressione fu di trovarmi in un posto completamente diverso da come me lo ero immaginato. Diverso sicuramente per i suoi paesaggi, per le colline di un verde intenso, che nonostante il prolungato periodo di siccità, ti lasciano affascinata. Conserverò sempre nel mio cuore il ricordo di quella meravigliosa esperienza!

Teresa Moio,
volontaria missioni 2010 e 2012

Dicembre 2022

Nella foto grande e in quella piccola in basso a destra, il pellegrinaggio organizzato a Lourdes da S.E. Mons. Pennacchio nel settembre del 2009 con alcuni amici e volontari della Nolite Timere.

Ricordiamo le parole di San Giovanni Paolo II sui pellegrinaggi e sull'essere pellegrini:
“I pellegrinaggi sono una costante nella storia delle religioni. Anche il Cristianesimo ha fatto propria questa pratica rispondente al bisogno di trovare uno spazio religioso là dove il divino si è manifestato. Ogni pellegrinaggio è un memoriale del mistero dell'Incarnazione e della Redenzione. E se molti santuari furono dedicati a Maria, è perché l'umile Vergine di Nazareth ha generato, per opera dello Spirito Santo, lo stesso Figlio di Dio, Salvatore universale; e perché il suo ruolo è sempre quello di presentare, alle generazioni che si succedono, il Cristo "ricco di misericordia".

Il nostro augurio è quello che, una volta liberi dalla pandemia, ne si possa organizzare un altro, un percorso che possa rafforzare la nostra fede per sostenerci nel cammino della nostra vita.

Febbraio 2023

Fui contattato circa 15 anni fa, precisamente nel 2007, da S.E. Mons. Salvatore Pennacchio, mio amico di infanzia e di ginnasio, insieme al compianto don Tommaso Cuciniello, allo scopo di dare un piccolo contributo operativo all’Associazione Nolite Timere.
Accettai con entusiasmo tale invito e da subito cercai di mettere a disposizione la mia esperienza di ex bancario per migliorare l’organizzazione della struttura. Qualche tempo dopo, cominciai a frequentare la sede dell’associazione e ad incontrare i tanti volontari che condividevano il mio stesso entusiasmo e proponevano iniziative volte ad incrementare il numero dei sostenitori e dei benefattori, indispensabili per la prosecuzione dell’attività e per il raggiungimento dello scopo sociale.
Come in tutti i campi, e quindi anche nelle associazioni di volontariato, non sono mancati momenti di difficoltà che, fortunatamente, sono stati superati grazieal confronto continuo tra i volontari e i membri del Consiglio Direttivo. Dopo tanti anni, sono felice di aver potuto, e di  poter continuare a dare, il mio modesto contributo ad una così nobile causa. 

Dr. Enzo Mautone
membro del Consiglio Direttivo

Novembre 2022

Il 22 ottobre 2021 S.E. Mons. Salvatore Pennacchio consegna al Vice Presidente della nostra Associazione, don Massimo del Prete, parroco della Chiesa di Sant’Anna, una reliquia di San Giovanni Paolo II, il Pontefice che, con forza, volle la costruzione della Cité des Jeunes Nazareth.

Il 22 ottobre del 1978, durante la Messa di inaugurazione del Pontificato, egli pronunciò alcune parole rimaste scolpite nel cuore di noi tutti. “Fratelli e Sorelle! Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la sua potestà!

Aiutate il Papa e tutti quanti vogliono servire Cristo e, con la potestà di Cristo, servire l’uomo e l’umanità intera! Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Qualche anno dopo, il 22 ottobre del 1986, alla vigilia dell’incontro delle religioni di Assisi, Papa Wojtyła affermò: “Le religioni del mondo, nonostante le divergenze fondamentali che le separano, sono tutte chiamate a dare il loro contributo alla nascita di un mondo più umano, più giusto, più fraterno”.

Accogliamo il suo invito e sforziamoci tutti di essere operatori di pace!

Gennaio 2023

Vorrei parlarvi dell’importanza delle missioni che ogni anno organizziamo in Ruanda nel periodo compreso tra luglio ed agosto. Di solito siamo in tre, ciascuno con un compito ben preciso e tutti con tanti buoni propositi e voglia di fare. Il compito principale è quello di raccogliere quante più informazioni possibili sui bambini e sulla vita all’interno della Cité des Jeunes Nazareth; poi, cosa non meno importante, cerchiamo di dare nuova linfa vitale al rapporto con i nostri giovani ospiti, con gli insegnanti e con le assistenti sociali. A turno, ci
occupiamo di immortalare i momenti più significativi della nostra permanenza con foto che saranno poi pubblicate nel calendario dell’anno successivo, in modo che tutti i nostri sostenitori e benefattori possano essere partecipi di queste straordinarie esperienze.
Gestiamo anche la distribuzione dei materiali scolastici, sportivi e di gioco che raccogliamo in Italia, invitiamo i bambini a scrivere lettere per i rispettivi sostenitori. Il nostro soggiorno non è fatto, però, solo di “doveri”. Infatti, non sono rare le occasioni in cui intratteniamo i nostri ragazzi con tornei sportivi e giochi. Non è possibile esprimere a parole quello che
le nostre missioni lasciano dentro di noi, sono emozioni indescrivibili. Speriamo di poter tornare presto a riabbracciare i nostri ragazzi!
Rita Pennacchio, Segretaria esecutiva

Ottobre 2022

Il 23 ottobre 2021, con un anno di ritardo dovuto alla pandemia da Covid-19, abbiamo celebrato il decennale della scomparsa del nostro primo e compianto Presidente, don Tommaso Cuciniello.

Per ricordarne la figura di buon pastore, riportiamo di seguito alcuni stralci di un brano tratto da un suo scritto, “Lo strumento di Dio.”

1 – BUONGIORNO
Questi pochi minuti che trascorriamo insieme sono dei pensieri detti ad alta voce all’inizio di un nuovo giorno. Ogni mattina, alle 7, parecchi dormono, parecchi già sono in piedi (…).
Sono operari che si recano alle fermate del pullman, molte ragazze anche. Qualcuno attende l’amico che passa con l’auto, qualcun altro che si precipita a bere un caffè, la sua colazione (...)
Stamattina dico buongiorno a tutti questi sconosciuti che incontro. Loro non lo sanno e in questo momento non stanno ascoltando questa parola, ma dico lo stesso buongiorno. Sconosciuti sì, ma persone che sono fratelli e che, con sacrificio, si aprono al nuovo giorno (…).

6 . V I . ’ 8 3

Pagina 2 di 9

Questo sito utilizza i cookie per migliorare servizi e esperienza dei lettori. Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Info Cookies