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... doniamo la speranza di ricominciare ...

La storia della nascita dell’Associazione Nolite Timere inizia col giorno della mia consacrazione episcopale ricevuta dalle mani del Santo Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1999 nella Basilica di San Pietro. Un giorno che è impresso nel mio grato ricordo al Signore e di quanti parteciparono a Roma a quell’evento. Amici e parenti mi inviarono doni generosi che misi da parte per la Missione in Ruanda. Un Paese che allora si trovava in un periodo di emergenza dopo i dolorosi avvenimenti del genocidio del 1994. Tra le prime visite che realizzai da Nunzio in Ruanda vi fu quella alla “Cité des Jeunes Nazareth” a Mbare, ancora in costruzione. Pertanto, pensai di destinare i doni ricevuti per l’ordinazione a tale opera. Il compianto don Tommaso Cuciniello, parroco di Sant’Anna, mio indimenticabile fratello nel sacerdozio, accolse con entusiasmo il progetto delle adozioni a distanza per i bambini orfani che arrivavano alla Cité.

Così, con il supporto di alcuni amici, fondammo la Nolite Timere onlus per sostenere i bambini della Cité Nazareth. Da allora sono trascorsi 20 anni! Il 7 settembre 2022 ho elevato il ringraziamento al Signore per il dono dei 70 anni, invitando  quanti hanno partecipato al compleanno a lasciare non doni, ma un contributo per la Nolite Timere.

S.E. Mons. Salvatore Pennacchio,
Fondatore

Faccio parte dell’Associazione Nolite Timere da qualche anno come volontaria e sono davvero grata per la possibilità che mi è stata data. “Solidarietà” è una parola che sentiamo spesso di questi tempi, ma non va data per scontata. La si deve imparare già da piccoli, insieme all’empatia e alla comprensione degli altri. Essere solidali significa essere altruisti, disposti ad aiutare gli altri nei momenti di difficoltà senza chiedere nulla in cambio. Ci sono molti modi per esprimere la nostra solidarietà e tra questi c’è l’adozione a distanza, precisamente ciò di cui si occupa l’Associazione Nolite Timere onlus da molti anni.

Basta veramente poco per prenderci cura dei nostri ragazzi e, per chi proprio non può permettersi una donazione economica, ma vuole ugualmente contribuire a fare del bene, può donare una parte del proprio tempo e della propria energia vitale ai nostri ragazzi diventando un volontario. Se facciamo questo, però, non dobbiamo aspettarci nessuna ricompensa, ma solo la soddisfazione di aver aiutato, poiché tutti hanno il diritto di vivere dignitosamente. E’ l’educazione alla solidarietà che contribuisce a renderci dei veri cittadini del mondo.

Margherita Iodice, volontaria

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