“Con il passar dei giorni ho imparato a conoscere quei bimbi uno ad uno, e ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa dentro. Anche se non trovo le parole per spiegarlo, so solo che la sera quando sono a letto, il mio pensiero corre a loro e mi addormentare felice (…). Nella Cité, mi sono sentita in ogni istante a casa mia, non ho mai pensato un momento di voler tornare alla mia vera casa MAI! (…) Il giorno della partenza, mille emozioni mi travolgono: stavo percorrendo la stessa strada che mi aveva portato in quella splendida città, ma qualcosa era cambiato: c’erano sempre le persone che camminavano a piedi per strada, i bambini che tornavano da scuola , il traffico, la gente che ti salutava … ma perché allora ero triste se tutto era uguale?

Perché la stessa strada che mi aveva condotto lì con tanta felicità, questa volta mi stava conducendo a casa. Con un nodo alla gola, tra me e me pensavo: come farò a raccontare a tutti questa esperienza? Raccontarla non è come viverla, non si provano le stesse emozioni. Allora pensai: vorrei prestare i miei occhi a tutti quelli che mi chiederanno ‘com’è andata?’, così da far vivere loro quello che ho vissuto io, momento dopo momento, emozione dopo emozione (…).

(Estratto della testimonianza della volontaria Francesca Pirozzi, Missione 2009)