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... doniamo la speranza di ricominciare ...

Il giorno della consacrazione episcopale di S.E. Mons. Salvatore Pennacchio, ricevuta dalle mani di San Giovanni Paolo II in Roma, il 6 gennaio 1999, io c’ero insieme a tanti amici e parenti. Nominato Nunzio Apostolico in Ruanda, don Salvatore, sin da subito espresse il desiderio di voler sostenere i bambini della Cité des Jeunes Nazareth e, per tal fine, di fondare l’Associazione Nolite Timere onlus.

Fu subito amore, amore per l’idea, amore per il progetto, disponibilità assoluta per la realizzazione e con grande entusiasmo ci mettemmo all’opera. La mia personale esperienza, la più bella, la più sentita e commovente in tutti questi anni, risale a quando don Salvatore riuscì a portare in Italia alcuni ospiti della Cité e mi fece dono di portarli a casa mia. Ricorreva la festa di San Giovanni, anno 2003, alla quale parteciparono tutti loro, esibendosi in un piacevolissimo balletto folkloristico. Il giorno seguente, bagno in piscina con gli abiti sui rami degli alberi ad asciugare.

Lo stupore più forte, però, lo vivemmo allorquando fu mostrata loro sul maxischermo la videoregistrazione del loro bagno in piscina. Non credevano ai loro occhi. Non dimenticherò mai lo stupore manifestato dai nostri piccoli fratelli, nati sul nostro stesso pianeta, ma in un posto diverso.

Avv. Giovanni Abbate, Presidente

Per il mio amato e compianto fratello don Tommaso, primo Presidente della Nolite Timere, la missione della Chiesa doveva ispirarsi alla misericordia e alla compassione. Misericordia, dal suo significato etimologico, significa “lasciarsi toccare dalla miseria degli altri”. Dio presta attenzione alla sofferenza umana, si lascia toccare dalla miseria del suo popolo. Cristo non si ferma semplicemente all’aspetto compassionevole, ma agisce. Guarisce i malati, nutre le folle, risuscita i morti, perdona i peccati.

Questa prospettiva caratterizza la nostra missione in Ruanda da 25 anni, una missione che è da sempre vicina a chi soffre, all’inizio agli orfani del terribile genocidio del 1994, poi in aiuto dei bambini più bisognosi.

Da questa prospettiva emerge l’essenza fondamentale della nostra missione che consiste nell’essere toccati dalle condizioni di miseria e sofferenze spirituali, fisiche e morali del nostro prossimo, nel nostro caso dei ragazzi della Cité des Jeunes Nazareth. “Ero forestiero e mi avete ospitato, affamato e mi avete dato da mangiare; malato e mi avete visitato” (Mt 25, 35-36).

Anna Cuciniello,

sorella del compianto don Tommaso,

e membro del Consiglio Direttivo

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