Dei disagi e delle sofferenze di questi bambini ne avrete sentito parlare sicuramente tanto, e da tanti. Ma qui voglio invece raccontarvi della vitalità, della gioia di vivere di questi bambini, nonostante tutto!  La mia personale esperienza in Ruanda si è consumata la prima volta tre anni fa. 
Dopo alcune ore di viaggio in auto (non aspettatevi una Rolls Royce...e nemmeno una cinquecento!!), da Kigali raggiungiamo finalmente la Cité.

Dalla strada principale si percorre per qualche km un sentiero dissestato, abbastanza ripido e pieno di buche. Passiamo accanto ad una grande risaia, e lungo il percorso si vedono case molto povere fatte di paglia e fango, e donne e bambini che a piedi trasportano taniche piene d'acqua. Le emozioni sono un misto tra la tristezza per l'ambiente che ci circonda e l'adrenalina di vedere tutti quei bambini di cui per mesi ho solo letto i nomi nello schedario della nostra associazione.  Mentre mille pensieri avvolgono la mente...ecco aprirsi davanti a noi un grande cancello, con una grande folla di bambini che ci accolgono con calorosi canti e urla di gioia!!! In un istante la nostra auto è circondata da tenerissimi occhioni neri e immensi sorrisi! 
Per un attimo ho dimenticato anche dove fossi. 

Anche le suore che ci ospitano sono sempre sorridenti e cordiali con noi, anche quando ci aiutano a conoscere le storie di ognuno di questi bambini, storie per niente felici come si può immaginare. Al termine della nostra visita le suore ci fanno dono di un piccolo bonghetto, accompagnato da queste parole: "in questi giorni avete conosciuto meglio le storie di questi bambini e vissuto con noi i disagi e le problematiche di ogni giorno, ma con questo bonghetto, strumento di musica e di festa, vogliamo ricordarvi che nonostante le nostre mille difficoltà, non perdiamo mai il sorriso e la gioia di vivere". 
Come non emozionarsi a quelle parole, e sentirsi infinitamente piccoli davanti a quella verità. 
Nel nostro piccolo noi forse li aiutiamo a vivere economicamente....ma loro ci insegnano a vivere umanamente!

Volontaria Rosa Vallefuoco