Almeno un paio di volte l’anno, gli ex studenti della Cité tornano a fare visita alle loro insegnanti, alle assistenti sociali e, soprattutto, ai ragazzi e alle ragazze che vivono ancora nella struttura. Verso questi ultimi, essi avvertono un profondo senso di responsabilità.

Trascorrono insieme giornate intere, cucinando e lavorando. Giocano a pallone, suonano e ballano tutti insieme. Non ci sono parole per descrivere la grande gioia dei ragazzi nel ritrovarsi tutti insieme a cantare e a ballare alla Santa Messa della domenica.

Lo stupore e l'entusiasmo, le risate sincere di un gruppo di ragazzini di fronte a un gioco che i più grandi si sono inventati in quel momento, il senso di fratellanza che per noi occidentali è ormai solo il ricordo di generazioni passate! Come volontari, abbiamo visto spesso bambini dividersi il cibo, adulti aiutarsi a vicenda, i più grandi proteggere i più piccoli.

Si sentono tutti parte di una grande famiglia, si sentono fratelli l’uno con l’altro: un valore spesso dimenticato dalla nostra società, come ci ricorda Papa Francesco nella sua ultima enciclica “Fratelli tutti”, un inno alla fratellanza e all’amicizia tra i popoli.